L'ineguagliato,
leggendario trionfo olimpionico del peso massimo
Francesco De Piccoli alle Olimpiadi di Roma del 1960 diventa libro. A
raccontare l'epopea di un campione del ring, del gigante di Campalto
che riuscì a vincere l'unica medaglia d'oro italiana alle
Olimpiadi è la penna del giornalista scrittore Valter
Esposito, che nel suo ultimo libro dal titolo "Francesco De Piccoli,
storia di una medaglia d'oro" (casa editrice Il Prato, Padova, 102
pagine 15 euro) ripercorre l'ascesa e l'improvvisa caduta agonistica
del grande campione. Un libro ricco di foto, aneddoti e testimonianze,
che racconta una storia fatta di sudore, sofferenza, vittorie e gloria
di un grande e, per sempre, campione olimpico.
E che
De Piccoli sia un vero personaggio, capace oggi come un tempo di
riunire attorno a sè folle di fans lo si è visto
pure nel corso della presentazione del libro fatta al Centro Candiani.
La sala grande era letteralmente stracolma, al punto che più
di qualcuno s'è dovuto accontentare di seguire la
presentazione - coordinata dal giornalista Rai Beppe Gioia - standosene
scomodamente fuori dalla porta. "Sì", è stata la
risposta secca di De Piccoli alla domanda fatta da Gioia se si
riconoscesse nel profilo tracciato dal lavoro di Esposito "in quel
libro ci sono io, c'è la mia storia."
"Sono passati quasi 45 anni da quella medaglia e vedere qui per me
tutta questa gente è emozionante. Io volevo diventare
qualcuno - racconta De Piccoli - non ricco, semplicemente qualcuno, e
il pugilato mi ha dato questa possibilità. Si parla tanto di
questa disciplina e spesso la si condanna. Nel pugilato c'è
il rispetto dell'avversario, prima, durante e dopo il match."
"Il
mio è un tributo ad una passione per la noble art che ho da
sempre - ha detto Esposito -. Il vero protagonista è
però Francesco, la sua storia, il suo risultato."
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